Le nostre storie
Unisciti a noi in un viaggio emozionante attraverso le storie di salvataggio di Progetto Adozioni Susanna e Alessia (Gli Amici di Fiore). Scopri come l'amore e la dedizione possono trasformare la vita dei randagi. Leggi le storie di Mino e Rottino, Nancy, Mirtillo e Mora, Luna e lasciati ispirare.

Storie di amore e trasformazione
Ogni storia è un viaggio di speranza e rinascita. Attraverso le nostre storie, vogliamo mostrare quanto può fare la differenza l'amore e la presa in carico dei randagi. Scopri le incredibili trasformazioni che sono possibili quando si offre una seconda possibilità.

Un impatto che salva
Speriamo che queste storie suscitino in te commozione e la voglia di fare qualcosa. Ogni adozione, ogni aiuto che ci offri, può fare la differenza nella vita di un animale abbandonato. Unisciti a noi e scopri come è possibile salvare una vita.
Nancy
Nancy è nata il 12 aprile insieme ai suoi quattro fratellini.
Tra tutti i cuccioli, Nancy era l’unica femmina e la più piccola appena 80 grammi di vita. Il 22 aprile, purtroppo, la mamma si è sentita male e l'abbiamo dovuta ricoverare.
Così abbiamo dovuto prendere i cuccioli con noi, nutrendoli artificialmente giorno e notte. Ma, uno dopo l’altro, nonostante ogni cura, terapia e ricovero in clinica, i piccoli se ne sono andati.
Abbiamo poi scoperto che erano stati contagiati da una batteriosi l'emobartonella trasmessa dalla mamma, insieme a un virus della rinotracheite, che non ha lasciato scampo a nessuno… tranne a Nancy. Nancy è rimasta sola, ma ha continuato a lottare con una forza incredibile. È stata ricoverata anche lei, e ne è uscita viva! l’unica sopravvissuta della cucciolata.
Eppure, il destino le aveva riservato un’altra prova.
Proprio lei, la piccolina che aveva vinto la malattia, era anche l’unica a soffrire di una malformazione toracica, il pectus excavatum, che schiacciava il petto e le rendeva difficile respirare.
Così abbiamo organizzato una raccolta fondi per acquistare una macchina per l’ossigeno e curarla a casa. Nancy ha passato settimane sotto il nostro sguardo attento, ogni respiro una piccola vittoria.
Quando si è ristabilita, ha affrontato l’intervento con il dottor Vegni ad Arezzo e ha portato un bustino per due mesi.E, giorno dopo giorno, quella minuscola gattina è rinata.
Alla fine, Nancy è diventata una gattina sana, vivace e felice, e a circa 4 mesi e mezzo ha trovato la sua famiglia del cuore.
Oggi vive a Torino, circondata da tanti fratellini e sorelline, amata, coccolata e un po’ viziata come è giusto che sia.
Nancy è la prova vivente che la vita, anche quando sembra spezzarsi, può rifiorire se trova mani e cuori pronti ad accoglierla.
Mora e Mirtillo
Li abbiamo chiamati così, Mora e Mirtillo, perché insieme formavano una coppia dolcissima, come due piccoli frutti appena colti dalla vita.
Avevano appena un mese e mezzo, forse due, quando ci hanno chiesto aiuto. Due gattini pieni di energia e tenerezza, pronti per cercare una famiglia. Ma, come spesso accade, il destino aveva in serbo per loro un percorso più difficile.
Tutto è iniziato con Mirtillo, che sembrava stare bene ma aveva un comportamento strano: mangiava e vomitava, mangiava e vomitava, continuamente.
In realtà non era vero vomito, ma rigurgito, un campanello d’allarme che non potevamo ignorare.
Lo abbiamo portato subito in clinica, già sospettando un problema all’esofago, e purtroppo avevamo ragione.
Mirtillo soffriva di megaesofago vascolare, causato da un restringimento dovuto all’arco aortico e alla succlavia aberrante sinistra.
Un problema gravissimo, soprattutto per un gattino così piccolo, neanche 800 grammi di peso, e un’operazione tanto complessa da dover essere eseguita a sterno aperto, vicino al cuore.
È stato un momento difficile, ma anche un grande esempio di solidarietà.
Abbiamo lanciato una raccolta fondi e, grazie alla meravigliosa rete di persone che ci seguono su Instagram e sulla pagina Gli Amici di Fiore, abbiamo potuto affrontare le spese per le visite, le radiografie, la TAC e l’intervento.
Una vera catena d’amore che ha permesso a Mirtillo di avere una possibilità.
L’intervento è riuscito.
E giorno dopo giorno, con pazienza e forza, Mirtillo ha cominciato a mangiare senza più rigurgitare.
La sua sorellina Mora non lo ha mai lasciato solo, lo ha accompagnato in ogni passo di questa lunga ripresa.
Oggi entrambi stanno bene, sono cresciuti e pronti per una nuova avventura. Il 10 novembre partiranno per la loro nuova casa a Roma, dove li aspetta una famiglia che li ama già tantissimo.
Mora e Mirtillo, i nostri dolcissimi fruttini, ci ricordano ogni giorno che anche le vite più fragili possono rifiorire se incontrano amore e speranza. 💜
La storia di Daisy
Daisy ha gli occhi del mare. Dentro di loro si mescolano le sfumature dell’oceano e del cielo, un azzurro profondo che cambia con la luce, come se contenesse ricordi e segreti. Il suo mantello color crema e grigio, simile a quello di un siamese, le dà un’aria elegante e misteriosa. Ha un carattere forte, capriccioso e testardo, ma anche dolce e morboso. Ti segue ovunque, una piccola ombra silenziosa che non ti lascia mai da sola.
Aveva già dieci anni quando la sua vita è cambiata all’improvviso. La sua padrona è morta e nessuno, tra i parenti, ha voluto prendersi cura di lei. Così Daisy è rimasta per un periodo in una casa vuota, in silenzio, tra le stanze che non avevano più presenza umana.
Poi qualcuno ha provato ad accoglierla, ma non poteva davvero occuparsi di lei. Daisy è stata trascurata e infine non ha potuto più restare neanche lì. È allora che sono intervenuta io. L’ho accolta in stallo, le ho dato una casa temporanea, cure, attenzioni e tempo per tornare a fidarsi.
Daisy, con la sua personalità decisa e la sua eleganza naturale, ha saputo conquistare tutti. Dopo qualche mese, ha trovato una famiglia meravigliosa al nord, una ragazza che l’ha amata fin dal primo sguardo. Ora vive serena, viziata e felice, mangia solo ciò che più le piace – merluzzo, pollo e piatti scelti – e quando le viene offerta una semplice scatoletta, protesta come solo lei sa fare.
Daisy oggi ha di nuovo tutto ciò che merita: una casa, amore e qualcuno che la guarda con la stessa dolcezza con cui lei guarda il mondo.
Gunnar
un gattone con enormi guancione e voce roca passava ogni gg tra i giardini del mio paesino tutti lo conoscevano e tutti gli davano un po' di cibo.Si faceva toccare .. una dolcezza infinita ... un giorno però mentre mangiava gli ho visto un brutto morso sul collo.... andava curato .... ho chiesto se fosse di qualcuno tutto in paese mi hanno risposto che non aveva una propria casa ma vagava eternamente in calore alla ricerca di cibo ma anche di ciò che in giro non c'è...Così mi sono decisa a catturarlo a portarlo a castrare e a fargli curare quel morso ...e anche testare ,,, mi sarei aspettata un fiv+ e invece arrivo un Felv + una doccia fredda.... non poteva tornare su territorio.... difficile farlo capire a molti...iniziai a chiedere a rifugi oasi della regione e oltre .... ma niente .. feci dei post e nel frattempo andò in stallo da una coppia meravigliosa ...e doo un tempo neanche esagerato arrivo unofferta da un paese vicino Milano ....la famiglia era adorabile videochiamata e quant'altro decidemmo il giorno della staffetta .... Gunnar buonissimo affrontò il viaggio con serenità pareva capisse che andava a stare bene .... adesso Gunnar è il cocco di casa e monitorato costantemente ma sta bene e si è ulteriormente irrobustito . La sua tata e family ci invia sempre foto e aggiornamenti e noi siamo veramente felici di questa sua nuova vita non più errabonda ma stanziale piena di coccole e divani.
Ariel
in una fase di bonifica di alcuni bagni del litorale, ci siamo imbattute in una delle tante gattine in giovane età da sterilizzare, l'ultima la più difficile da catturare ;la gattara ci ha fatto lunghe giornate ,ma alla fine Ariel è entrata in gabbia . Per lei era pronto uno stallo perchè era gravida e non di poco. Purtroppo per una fatalità riesce a fuggire davanti ai nostri occhi ....la disperazione. assoluta... aver tanto penato per prenderla per poi farla disperdere in un luogo a lei sconosciuto....ricerche immediate volantinaggio , foto trappola, gabbie trappola, lite coi contadini ,e persino cane molecolare ....servito a nulla....dopo un giorno e mezzo senza alcuna segnalazione, eravamo affrante....arriva una telefonata : Ariel si era rifugiata in un giardino oltre la strada ma la fame l'aveva fatta uscire allo scoperto, e viene recuperata nell'arco di un'ora .
Dalla disperazione alle lacrime di gioia. Ariel giunge allora in stallo da noi dove aspetteremo insieme i cuccioli che nasceranno di li a 10 gg : 5 splendidi cuccioli, 4 maschietti e 1 femminuccia.....
stanno tutti bene crescono di peso e Ariel fa la brava mamma , finchè un giorno da segni di malessere, trascurata e sporca non ce la fa a prendersene cura .
I cuccioli sviaggiano in un kennel tra Alessia e me per impegni lavorativi e iniziano le notti con la sveglia ogni due ore con biberon stimolazione igiene .... nell'arco di breve tempo pero i cuccioli cominciano a non stare bene ....e senza dilungarmi purtroppo perdiamo tutti i maschietti nonostante ripetute visite e terapie importanti..
Intanto anche Ariel alla quale era stato ipotizzato un virus , in una 2° clinica viene diagnosticata bartonellosi , inizia terapia mirata e molto lentamente si riprende ...diventa docile e affabile ... cominciamo a pensare che i suoi occhi color del mare meritano riscatto ... per tutte le sue brutte vicende....e anche per noi molto provate da tutta questa triste vicenda ....ci vuole un lieto fine ..... e finalmente arriva !..... una richiesta di adozione ....distante ma bellissima ...Ariel esattamente dopo 3 mesi dal parto , entra in trasportino ma stavolta per una gita a lieto fine , l'aspettano due tati amorevoli e un gattone peloso di nome Oliver....in poco tempo si mostra in tutta la sua dolcezza e oggi a distanza di mesi ancora mi commuovo solo a parlarne....ma lei si gode le coccole e l'amore che le spettava , dolce Ariel
p.s la cucciola sopravvissuta è Nancy la cui storia forse avete già letto sopra
Mino, Rottino e Giannotto
Mino, Rottino e Giannotto sono nati in un luogo che nessun essere vivente dovrebbe mai chiamare casa. Una discarica, un ammasso di spazzatura e ferraglia e nessuna protezione. Eppure, in mezzo a tutto quel disordine, tra sacchi rotti e cassette di plastica, c’era la vita. Minuscola, fragile, quasi invisibile tre gattini abbandonati e la loro mamma.
Quando li abbiamo trovati, Mino e Rottino e Giannotto erano insieme, stretti uno all’altro per scaldarsi. Mino era in fin di vita. Il suo corpo era rigido, freddo, immobile. Per ore abbiamo temuto che non ce la facesse. Gli abbiamo fatto flebo, antibiotici, cortisone, vitamine, glucosata. Per due giorni non si è mosso. Poi, piano piano, un respiro più forte, un movimento lieve della testa. Era come se la vita, dentro di lui, avesse deciso di tornare. Gli è rimasto un occhietto velato, quasi a ricordare tutto ciò che ha visto in quei primi giorni di buio, ma oggi è vivo, curioso, e il suo sguardo, anche se imperfetto, è pieno di gratitudine.
Rottino, invece, sembrava il più forte, almeno all’inizio. Poi abbiamo scoperto che aveva una zampina completamente girata all’interno. Era nato così, o forse si era ferito da piccolo. Ha affrontato interventi, medicazioni, settimane di fisioterapia improvvisata. Nonostante tutto, non ha mai perso la voglia di giocare. Oggi corre, salta, si arrampica come se volesse dimostrare al mondo che nessuna ferita può fermare chi ha conosciuto la tenerezza.
E poi c’è Giannotto, il fratellino più fortunato. È arrivato per ultimo, il più bello, il più sano. Lui ha trovato presto la sua casa, una famiglia speciale vicino a Viareggio che lo ha accolto con amore. Ma anche per Mino e Rottino il destino ha avuto un finale felice, sono andati in adozione insieme, inseparabili come lo erano all’inizio, due “catorcini” che non si sono mai arresi. i nostri Rotta-Mino.
La loro storia è la storia di tanti gattini nati dove la vita non dovrebbe nascere. È la storia di chi viene trovato in mezzo ai rifiuti, ma dentro di sé ha un cuore che batte forte, in attesa che qualcuno lo senta. È la storia di chi non ha mai avuto una casa, ma l’ha trovata in un abbraccio, in una mano che cura, in un posto dove finalmente non serve nascondersi.
Perché la piaga del randagismo è questa. ogni giorno, nascono gattini in luoghi che non possono chiamare casa. Ma noi siamo qui per questo, per trovarla, per costruirla, e nel frattempo per offrirgli qualcosa che le somigli. Un posto dove possano sentirsi al sicuro. Una casa che c’è, anche solo per un po’.
luna
Luna è una trovatella come tanti purtroppo, abbandonata in strada alle porte dell'inverno. viene raccolta da una persona che pensa di cambiare la sua vita, e per un periodo breve gode degli agi di una vita domestica e di coccole.
ma la persona in questione sembra divenire improvvisamente allergica ai gatti, cosi trova il mio recapito tel e io accetto di incontrarla, e la vedo : due splendidi occhi verdi immersi in un batuffolo di pelo nero , una panterina eccezionale.
luna però ha un piccolo problema che si trascina, un prolasso rettale che non le consente di fare i suoi bisogni senza sporcare ,,,, e forse si capisce ....l'improvvisa allergia...
Luna trova una famiglia dove ha un fratellino, ma a breve il suo prolasso peggiora repentinamente e viene sottoposta ad intervento chirurgico insieme alla sterilizzazione...
durante l'intervento Luna va incontro ad arresto respiratorio, viene rianimata ma il danno subito durante l'ipossia un mistero.....
corro velocemente in ambulatorio e trovo una Luna che non conosco.....situazione drammatica con crisi di tremori ,sguardo fisso , non sembra rispondere , ma ha la forza di tenere su il busto, come dire , sono ancora qui , ci sono.....
mi viene raccomandato di portarla in clinica perchè necessita di monitoraggio h 24.
decido di portarla a casa con me e monitorarla per la notte, sono un infermiera , mi viene fornito un antiepilettico se necessario ....me la tengo accanto e al caldo tutta la notte con me e la mattina presto azzarda un alzata con il mio aiuto per venirmi a fare la pipi in grembo..... per me un regalo , perche significa che avverte lo stimolo a urinare .
Al mattino ci organizziamo e la portiamo in clinica. Inizia un calvario , di visite brevi tutti i giorni in cui Luna sembra reagire gg si e altri no , ma non si alimenta ed ha atteggiamenti fisici che sembrano decretare un grave stato neurologico, dal quale difficilmente potrà riprendersi.
Appena avverto sentore di non continuare nelle cure , decido di portarla a casa con me , come si può decidere una cosa cosi senza dare almeno un'opportunità ad un esserino cosi fragile e tanto sfortunato.....viene inserito sondino naso gastrico e a casa la alimento ogni 3/4 h con bevande nutrizionali e acqua . Dorme nella sua cuccia immobile con imbuto e sondino e con me che la pulisco, la nutro, la coccolo, la scaldo, le cambio posizione . Un giorno per eccesso di cura la surriscaldo troppo,e comincia a respirare affannosamente, corriamo in clinica ....ossigeno e aria fresca riporta la sua temperatura nella norma.
Non so come , ma il giorno dopo, sarà stato lo shock termico, Luna inizia ad alzarsi e a tentare di uscire dalla cuccia.....gioia infinità.... da quel giorno tutto in crescita , inizia a muoversi a camminare, a mangiare da sola, ma non riesce a bere e non ricorda piu come si usa la lettiera... poco male migliorerà.......sono trascorsi 6 mesi , il periodo in cui si dice avvengano i recuperi neurologici.....oltre tutto diventa molto improbabile. Oggi Luna è ancora con noi , è una presenza importante nella nostra grande famiglia felina.
In tutto questo la famiglia precedente è stata presente, ma impossibilitata purtroppo ad occuparsene per i tempi a Luna necessari, non può rimanere sola per troppo tempo, è una gattina ahimè disabile e richiede una presenza abbastanza costante...si infila negli angoli , rimane intrappolata, per il prolasso di fatto non corretto , va pulita intimamente e altro ..... a malincuore hanno dovuto rinunciare a tenerla con loro.....
Non avevo previsto di prendere cuccioli data la nostra età, ma per Luna ho fatto una piacevole eccezione, oggi lei è per noi la bambina di casa, una figlia disabile che cadenza la mia giornata , si perchè non ho ancora detto la cosa piu triste, Luna non vede più, l'ipossia è stat cosi tanto prolungata da ledere la parte di ritorno degli stimoli sensitivi della vista....in parte anche dell'udito, per fortuna l'olfatto lo ha recuperato....perchè sente cibo lontano 6 metri ed urla non miagola urla con tutta la voce che ha in corpo la sua fame inesauribile.....
Insomma mamma non lo sono stata, non avrei mai creduto di diventarlo di un essere cosi dolce e adorabile.....ma la adoriamo e la ameremo sempre.....per me svegliarmi la mattina col suo richiamo di fame , metterla in giardino al solicchio , prepararle la pappa, metterla a nanna la sera, cambiare i telini su cui si libera, ormai è la mia routinarieta ....ma come non occuparsi di questi magnifici occhioni .....che sembra ti scrutino l'anima........
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